lunedì 8 luglio 2013

Fichi: la verità nascosta!

Da tempi oramai sconosciuti la pianta del fico viene apprezzata per i suoi (falsificati) frutti omonimi, dolcissimi, carnosi e molto squisiti, attirando la curiosità anche di vari insetti ed uccelli. Il fico è una pianta adattata agli ambienti aridi con un clima caldo e secco, ed è perciò tipica delle zone subtropicali e temperate.  Il fico nativo dell’Asia Minore, precisamente di una zona detta Caria: non a caso, il nome botanico del frutto, Ficus carica, si riferisce proprio alla regione d’origine della pianta.
La maggior parte delle persone lo chiama frutto ma è in realtà un falso frutto: il fico, infatti, è un siconio, e cioè  un’infruttescenza carnosa e molto dolce, ricoperta da una buccia delicata dal colore variabile dal rosso al verde, e dal bluastro al grigio. All’interno del fico, troviamo fiori, dalle dimensioni piccolissime; nei veri frutti sono invece presenti numerosi piccoli acheni, posizionati nella cavità dell’infiorescenza: tenendo conto che ogni achene (comunemente semini) è incastonato nella polpa.
Notoriamente dolci, i fichi contengono in realtà  47 kcal  per 100 gr, una quantità inferiore rispetto a quella di uva e mandarini .Nei fichi freschi sono contenuti enzimi digestivi che facilitano l’assimilazione dei cibi.
Oltre che di  potassio, ferro e calcio, sono anche ricchi di vitamina B6: tre fichi ne contengono 0,18 mg, pari al 9% del fabbisogno giornaliero.
Il fico non è solamente un frutto da leccarsi i baffi: il suo impiego è sfruttato anche in ambito fitoterapico per le molteplici virtù terapeutiche.
Negli anni, il valore nutritivo dei fichi è stato esaltato per la ricerca delle sostanze chimiche che sono contenute in esse: proprietà emollienti, espettoranti, remineralizzanti, disinfettanti ed antinfiammatorie.
Per la religione degli induisti e dei buddhisti i fichi sono il  simbolo della conoscenza e della verità.



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