giovedì 20 giugno 2013

Microchip elettronici e fotonici: Il progresso!

Alcuni ricercatori statunitensi sembrano aver trovato il modo di far circolare la luce nei microchip al silicio. Si avvicina quindi la realizzazione di chip ibridi sia elettronici sia fotonici, e incredibilmente veloci.


Ricercatori dell'Università della California (San Diego) e del California Institute of Technology affermano di aver trovato un modo di far circolare segnali luminosi dentro a un chip di silicio, in combinazione con gli elettroni. Questa invenzione renderebbe possibile l'uso di circuiti ottici insieme a quelli tradizionali, con un potenziale balzo in avanti della potenza di calcolo.

Luce non reciproca

Ad oggi la circolazione della corrente elettrica – e quindi delle informazioni – in un microchip si basa sulla uni direzionalità. Grazie a diodi e transistor gli elettroni viaggiano "a senso unico" e così si evitano interferenze e ci si assicura stabilità. Applicare lo stesso concetto ai fotoni (la luce) finora non è stato possibile invece.

I ricercatori spiegano di aver sviluppato un circuito di metallo e silicio che può guidare la luce lungo diversi percorsi, basandosi sulla direzione di propagazione – un sistema che prende il nome di "propagazione non reciproca. I segnali sono simmetrici quando viaggiano "in avanti" e asimmetrici nella direzione opposta. Secondo l'articolo pubblicato su Science del 5 agosto in questo modo il disturbo generato è dissipato e il circuito resta stabile.

Al momento i collegamenti fotonici, la famosa fibra ottica, sono usati per collegare tra loro i computer, ma i chip sono ancora basati sull'elettronica a transistor. Un chip fotonico però avrebbe le potenzialità per aumentare moltissimo la potenza di calcolo. Si prevede infatti che entro cinque anni si potrebbe arrivare a velocità di trasferimento pari a 40 Gbps.

"Questa scoperta aiuterà a perseguire l'obiettivo a lungo termine di combinare l'elettronica con la fotonica, per realizzare una tecnologia scalabile, efficiente ed economicamente vantaggiosa che avrà un impatto enorme su sistemi come i supercomputer, Internet e i data center" spiega Yeshaiahu Fainman, professore e dirigente del Dipartimento di Ingegneria Elettronica e dei Computer presso l'Università di San Diego. "I computer saranno in grado di gestire più dati, più velocemente e a prezzi minori, e questo andrà a vantaggio di grandi aziende e governi, ma anche di chi usa piccoli gadget.

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