sabato 31 agosto 2013

Feeling o semplice amicizia: Ecco cosa si nasconde dietro GRAVITY

Molti li definiscono compagni di set, colleghi. Ma per altri c'è molto di più. Complicità biricchina e tanti sguardi molto languidi direbbero altri. Per noi del Divo Onnisciente, la verità è nel mezzo. Di chi stiamo parlando?! Ma di George Clooney e Sandra Bullock, le guest star indiscusse alla settantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.


Lo scorso mercoledì, all’apertura del festival, hanno presentato il loro ultimo film “Gravity“, diretto da Alfonso Cuarón, è un lungometraggio fantascientifico fuori concorso, e le due star entrambe recitano nel ruolo di protagonisti. Il noto feeling tra i due attori parte dai gesti di galanteria mostrati dal fustacchione George Nespresso e sono alle base di un rapporto che va ben oltre la semplice amicizia o un sereno rapporto fra colleghi, anche perchè i due sono al momento single. Clooney è uscito da poco da una relazione di due anni con  wrestlerStacy Keibler, conclusasi appena un mese fa, e la Bullock ha ammesso di aver passato un periodo particolare ma che:

“Chiunque di noi affronta avversità, per quanto mi riguarda ce ne sono state negli anni passati e sono convinta che dovrò affrontarne altre in futuro”.


Nella conferenza stampa, i due attori hanno raccontato come sia stato più facile lavorare in un film dai risvolti così carichi di emotività con una vecchia amica come “Sandy”, conosciuta già “da prima che entrambi facessimo carriera“. La pellicola, uscirà nelle nostre sale dal prossimo 3 Ottobre, narra la storia dell’astronauta Matt Kowalsky (Clooney) e dell’ingegnere biomedico Ryan Stone (Bullock) persi nello spazio in seguito ad un grave incidente con lo shuttle e costretti a confrontarsi col grande vuoto e le loro stesse paure, prima fra tutte la morte. Lo spazio è preso come metafora del vuoto esistenziale dei nostri tempi e della solitudine oltre che “dell’arrendersi ma anche della rinascita e dell’accettazione della morte in una grande esperienza di crescita interiore per i personaggi” racconta il regista Cuarón, che precisa:


“fiction, non di un documentario. È una storia di evoluzione”.
Sandra Bullock, la cui interpretazione del suo personaggio ha richiesto un duro allenamento, l’ha descritto come:
“Una donna che sceglie di vivere e che non ha nulla da perdere”;
l’amico George dal canto suo aggiunge:
“È interessante vedere come le persone reagiscono alle difficoltà. Per quanto mi riguarda credo che il peggiore scenario che io abbia visto nella mia vita sia in Sud Sudan”.



Quindi, non ci resta che aspettare per vedere come sarà. Restate con noi per maggiori informazioni.

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