Vi informiamo che chiunque desideri affrontare questa esperienza si assume la piena responsabilità della sua azione.
In quel mondo non siete tutelati, li se volete sopravvivere, dovete essere ombre.
Il web è costituito da documenti pari a 550 miliardi, ma quelli indicizzati dai motori di ricerca sono circa l’1%, e cioè 2 miliardi. A fare questo è la Bright Planet, una società statunitense impegnata nello studio del cosiddetto deep web, il web sotto il web o invisibile. I normali motori di ricerca, usati quotidianamente in tutto il mondo, indicizzano attraverso “spider” (ragni) o “crawler” (scansionatori), che, navigano tra i vari link delle pagine web e creano una rete di contatti logici. Le pagine del deep web non hanno url normali e questo le rende underground e introvabili. Addirittura la maggior parte sono protette da password. Qui il Dio degli uomini non ha alcun potere. L’unica divinità riconosciuta è “Zeus”, il più duraturo crimeware kit (codice malevolo). Zeus è mito, il primo piede di porco digitale per scassinare qualunque password e rubare codici sensibili. Il traghettatore è Tor, il piccolo programma che smista e cripta informazioni. Tor ci permette di essere anonimi. Nella periferia della rete noi non esistiamo.
Due sono i tipi di profili attivi nel deep web: chi diffonde conoscenza, a prescindere da blocco e potere, e chi fa affari, contro qualunque legge e restrizione. I primi sono definiti hacker: si spostano nella rete e sfruttano le proprie capacità per esplorare, apprendere e divertirsi. Gli altri sono cracker: hanno le stesse capacità dei primi, ma le sfruttano a loro vantaggio danneggiando, ingannando e arricchendosi. Per questo il deep web è la parte franca del cyberspazio, il gran bazar digitale dove tutto è in vendita.
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Non ci sono regole.
Qui, pirati del cyberspazio siamo, chi buoni, chi cattivi.
E’ facile perdersi e restare impressionati.
I soldi non valgono niente da questo lato di mondo. Vale solo il Bitcoin, la moneta digitale: anonima, sicura e non tracciabile. I cracker fanno affari solo in bitcoin. Ci puoi pagare un kalashnikov, o lanciarazzi, o delle granate. Se non ti occorrono armi allora puoi sempre fare un salto al mercato della droga, e occhio c'è l’imbarazzo della scelta. No, lì non passiamo. La mancanza di regole associata alla mancanza di morale, genera il cancro dei nostri giorni: la pedofilia, il business più sporco e inaccettabile, il vero cancro della rete.
Ma il web invisibile non è solo malaffare: ad esempio Wikileaks ha trovato e trasmesso le proprie informazioni, altri diffondono e ricercano sapere, senza scopo di lucro alcuno.
In quel mondo non siete tutelati, li se volete sopravvivere, dovete essere ombre.
Il web è costituito da documenti pari a 550 miliardi, ma quelli indicizzati dai motori di ricerca sono circa l’1%, e cioè 2 miliardi. A fare questo è la Bright Planet, una società statunitense impegnata nello studio del cosiddetto deep web, il web sotto il web o invisibile. I normali motori di ricerca, usati quotidianamente in tutto il mondo, indicizzano attraverso “spider” (ragni) o “crawler” (scansionatori), che, navigano tra i vari link delle pagine web e creano una rete di contatti logici. Le pagine del deep web non hanno url normali e questo le rende underground e introvabili. Addirittura la maggior parte sono protette da password. Qui il Dio degli uomini non ha alcun potere. L’unica divinità riconosciuta è “Zeus”, il più duraturo crimeware kit (codice malevolo). Zeus è mito, il primo piede di porco digitale per scassinare qualunque password e rubare codici sensibili. Il traghettatore è Tor, il piccolo programma che smista e cripta informazioni. Tor ci permette di essere anonimi. Nella periferia della rete noi non esistiamo.
Due sono i tipi di profili attivi nel deep web: chi diffonde conoscenza, a prescindere da blocco e potere, e chi fa affari, contro qualunque legge e restrizione. I primi sono definiti hacker: si spostano nella rete e sfruttano le proprie capacità per esplorare, apprendere e divertirsi. Gli altri sono cracker: hanno le stesse capacità dei primi, ma le sfruttano a loro vantaggio danneggiando, ingannando e arricchendosi. Per questo il deep web è la parte franca del cyberspazio, il gran bazar digitale dove tutto è in vendita.
Non ci sono regole.
Qui, pirati del cyberspazio siamo, chi buoni, chi cattivi.
E’ facile perdersi e restare impressionati.
I soldi non valgono niente da questo lato di mondo. Vale solo il Bitcoin, la moneta digitale: anonima, sicura e non tracciabile. I cracker fanno affari solo in bitcoin. Ci puoi pagare un kalashnikov, o lanciarazzi, o delle granate. Se non ti occorrono armi allora puoi sempre fare un salto al mercato della droga, e occhio c'è l’imbarazzo della scelta. No, lì non passiamo. La mancanza di regole associata alla mancanza di morale, genera il cancro dei nostri giorni: la pedofilia, il business più sporco e inaccettabile, il vero cancro della rete.
Ma il web invisibile non è solo malaffare: ad esempio Wikileaks ha trovato e trasmesso le proprie informazioni, altri diffondono e ricercano sapere, senza scopo di lucro alcuno.
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